1. Una piccola rivoluzione nella comunicazione
Anche nel mondo lavorativo in questo periodo abbiamo messo in atto una piccola rivoluzione per adattare il nostro modo di lavorare. Abbiamo trovato nuove prassi e nuovi strumenti che ottimizzano l’organizzazione e l’operatività. Anche noi di didardo abbiamo intrapreso questo processo e pensiamo sia interessante condividere con voi la nostra esperienza.
Il periodo di crisi finirà, ma ciò che stiamo mettendo in atto oggi continuerà ad esserci utile. Ecco perché è necessario un approccio a lungo termine: come ci saranno utili i nuovi metodi e strumenti implementati a lavoro anche dopo l’emergenza Covid-19?
“Vedi la crisi come un’opportunità” recitava un vecchio adagio: se i nuovi metodi e i nuovi strumenti ci aiutano in un periodo di crisi, perché non dovrebbero farlo in tempi di normalità?
2. Come comunicare con clienti e potenziali tali
Qual è la “rivoluzione” più grossa che avete fatto nell’approccio con i vostri clienti?
Comunicare è importante e noi consigliamo un metodo e uno strumento su tutti, per aiutarci a mantenere tutto nella giusta direzione.
Il metodo è il funnel.
Non so dove e quando il cliente entrerà in contatto con me, per questo creo degli imbuti (dall’inglese funnel) di comunicazione, per attrarlo prima, generare una conversione dopo, e una fidelizzazione dopo ancora.
All’interno del funnel vado a inserire tutta una serie di canali e azioni che individuo a seconda degli obiettivi della strategia di comunicazione. In un mondo phygital come il nostro, ci troveremo a scegliere tra:
- supporti fisici (brochure, cartelloni etc.)
- pubblicità radiofonica/televisiva
- piani editoriali, con annessa attività su social, blog etc.
- pubblicità digitale (es. Google Ads)
- email marketing, tra cui le newsletter
- sito web, landing page.
Ok, ma quali messaggi trasmettere?
In tempo di Covid-19 è ancora più importante far sapere ai clienti che noi ci siamo, e siamo pronti ad aiutarli nonostante le difficoltà. Due importanti esempi:
- se siamo un’azienda B2C, comunicherò ai miei clienti come possiamo tenerci in contatto, fornirò loro dei piccoli tutorial per sopravvivere senza i miei prodotti/servizi (pensiamo soprattutto a quanti piccoli negozi si stanno digitalizzando in questo periodo in tal senso);
- se siamo un’azienda B2B aiuterò i rivenditori dei miei prodotti a individuare le corrette prassi per mantenere il rapporto con i clienti finali.
Lo strumento è il piano editoriale.
Grazie a esso, i nostri messaggi avranno un calendario d’uscita definito, la corretta collocazione tra i supporti (blog, Facebook, Linkedin, Instagram, newsletter, altri canali…) e, a seconda del supporto, la forma più idonea (“medium is message”).
Definiti target e obiettivi, il piano editoriale è un alleato della nostra strategia di comunicazione. In questo è merito anche dei filoni editoriali a cui saranno ricondotti i nostri singoli messaggi, filoni che possiamo suddividere in tre macro aree:
- informativi: articoli/post che spiegano un tema su cui la vostra azienda è autorevole
- emozionali/ludici: post/immagini che regalano un’emozione o un momento di svago agli utenti (es. un meme o un piccolo quiz)
- di spinta commerciale: messaggi esplicitamente dedicati alla promozione di un vostro prodotto/servizio o di una promozione collegata a esso.
3. Come comunicare dentro l’azienda
Il remote working è il fulcro della nuova organizzazione. A livello organizzativo è fondamentale allora prevedere dei momenti specifici da condividere con i vari membri dello staff:
- brevi incontri di allineamento (15-20 minuti in apertura di giornata e/o a metà e/o al termine);
- sessioni dedicate per specifici progetti: non lasciate che gli incontri di allineamento diventino riunioni da dedicare a un problema o un progetto, bensì individuate momenti specifici con i membri dello staff che è necessario coinvolgere;
- telefonate “extra”: concordate preventivamente i momenti.
È giusto fare un cenno alla sicurezza anche (e soprattutto) se si lavora da casa, in particolare se la vostra azienda è dotata di un sistema cloud: ognuno usi password difficili, le cambi periodicamente, non lasci i file sul proprio pc ma li carichi nel cloud aziendale non appena non gli servono più.
Quali strumenti dunque? Ne citiamo tre su tutti:
- Skype o Zoom per le chiamate e videoriunioni
- Slack per la messaggistica “veloce” (dimenticate Whatsapp) suddividendo i messaggi per progetti, con possibilità inoltre di scambiarsi file, appuntamenti di calendar etc.
- Miro per avere una preziosa bacheca virtuale condivisa per i brainstorming: i post-it, che soprattutto per noi di didardo sono fondamentali, sono trasferiti lì!
4. Tre conclusioni trasversali
A conclusione di questo articolo, vi lasciamo con 3 appunti chiave:
- Pensate a lungo termine nella riorganizzazione del vostro modo di comunicare.
- Scegliete strumenti usabili e che non vengano “scartati” al termine di questa fase.
- Anche se la vostra attività si è ristretta, non abbandonate mai i vostri contatti.