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Fare SEO con il design thinking

By 26 Ottobre 2022 Novembre 24th, 2022 No Comments
Fare SEO con il design thinking

Si può usare il design thinking per fare SEO? O forse vi starete chiedendo: “perché scomodare il Design Thinking per parlare di SEO?”
A prima vista potrebbe sembrare di mescolare capre e cavoli ma non è così: sappiamo bene che la SEO non è morta, ma è in un’evoluzione pazzesca e spettacolare. Anzitutto definiamo cosa andiamo a toccare con la SEO:

1) La SEO non è una lista!
2) La SEO non è l’ottimizzazione delle paroline con tag title e meta description.
3) La SEO non è pensare alla keyword density.

Di cosa stiamo parlando allora con SEO? In uno dei suoi articoli Taverniti dice:

Un SEO deve cercare di far diventare i propri progetti dei punti di riferimento tramite la produzione dei contenuti. Studiando i bisogni degli utenti.

Giorgio Taverniti

Ecco il punto chiave di un progetto SEO. E il design thinking è dunque lo strumento giusto in questo percorso: in questo articolo andiamo a indagare un progetto SEO tramite le 3 fasi del design thinking attuate da noi di didardo.

Anzitutto: la tua azienda rientra in uno di questi tre casi?

Bene, in ciascuno dei tre esempi sopra descritti, e in particolare nel caso di un nuovo sito web, l’approccio che usiamo in didardo basato sul Design Thinking aiuta a costruire contenuti SEO già dalla prima fase di Discover.

Approfondisci le 3 fasi del design thinking usate da didardo

Discover, la prima fase del design thinking

La prima fase si occupa di research e analysis, che permette di raccogliere e analizzare le metriche che sono interessanti per il prodotto/servizio e per l’azienda. Nella fase Discover si decide, in maniera più consapevole, i passi successivi per raggiungere gli obiettivi prefissati. Decidere in maniera consapevole significa decidere con tutte le informazioni possibili per ottimizzare tutte le fasi successive, per ridurre i rischi e/o aumentare i profitti.

In questa fase di Discover possiamo fare/usare:

  • workshop esplorativi, di generazione idee e di future;
  • mappatura dello stato esistente;
  • osservazioni sul campo ovvero, nel caso di un sito esistente, test di usabilità sulla vecchia versione per capire cosa non va, cosa migliorare e cosa integrare nel nuovo sito;
  • interviste, analisi quantitative dei dati (analytics, dati CRM…), questionari, feedback clienti e simili.

SEO e design thinking nella seconda fare: define

Nella seconda fase, cioè in quella di Define, si vanno a definire l’utente e il piano d’azione. In altre parole, si mettono insieme tutti i puntini trovati nella prima fase e si inizia ad andare sul concreto.
Gli strumenti a supporto sono il Customer Journey, le Personas e la mappatura degli stakeholder. Ciò ci consente di capire chi sono i nostri clienti e/o stakeholder, le loro abitudini, i loro problemi… Inoltre capiamo come si muovono e dunque dove sono i possibili touch-point dove io, Azienda/Brand, posso “intercettarlo”.

In questa fase importantissima capisci con chi stai parlando, dove intercettarlo e che contenuti produrre. Riflettici sopra: siamo proprio al punto chiave della SEO di cui parlavamo nell’introduzione.

Terza Fase Design Thinking – Design & Implementation

Una volta definite le prime due fasi, proseguiamo con la messa in pratica delle attività precedentemente identificate.

Con l’approccio del design thinking, anticipi e scopri le richieste del cliente così da creare i giusti contenuti. In sintesi, si tratta di tradurre in prodotto digitale le risposte più adeguate alle domande degli utenti, e visualizzate nella maniera più performante: testi, parole da mettere in evidenza, concetti da visualizzare tramite immagini o altri media…

Per ottenere questo bisogna entrare in “sintonia” con i propri clienti e/o stakeholder studiando la loro esperienza ad esempio con i vostri prodotti/servizi. Come visto, per fare questo bisogna coinvolgerli in questionari, interviste e workshop così da ricavare il maggior numero di dati quantitativi e qualitativi da utilizzare per creare strategie e relativi contenuti da creare.

In conclusione: il design thinking aiuta a fare SEO

Farsi aiutare dal design thinking per il tuo progetto SEO ti farà capire i veri bisogni delle persone e dunque di conseguenza l’individuazione dei termini di ricerca risulteranno più immediati e motivate.

Avrai anche più certezze nell’adottare o meno alcune scelte strategiche, come ad esempio la struttura del blog o la sezione FAQ. O ancora, presentare contenuti correlati o secondari sempre con la certezza dell’interesse di quei contenuti per i tuoi clienti.

Se vuoi un sito o un prodotto digitale che sia parte integrante della tua strategia di business, con contenuti interessati per il tuo pubblico e dunque ottimizzato dal punto di vista SEO, contattaci. Approfondiamo insieme l’obiettivo di ottenere un sito che sia, per te e per i tuoi clienti, davvero utile.