Il sito Internet come leva di business. • didardo
Design thinking

Il sito Internet come leva di business.

By 28 Febbraio 2018 Gennaio 14th, 2020 No Comments

IL SITO INTERNET COME LEVA DI BUSINESS.

Purtroppo molte aziende non si rendono conto che il loro sito web è vecchio e necessita di un aggiornamento urgente. Inoltre non sono consapevoli che potrebbere essere assunto” come un “agente commerciale digitaleper trovare clienti.

Ti identifichi o identifichi la tua azienda in uno degli aspetti elencati qui sotto? Se è così, potrebbe essere il momento di pensare ad una seria riprogettazione non solo della “grafica” del sito ma di tutto l’”ecosistema” che porta il tuo utente ad essere un cliente.

  • Il tuo sito non è utile.
  • Il tuo sito non soddisfa nessun problema/esigenza del tuo cliente.
  • L’azienda ha un’identità, ma il sito web non la riflette.
  • Hai ben chiara la struttura dei link del tuo sito e i backlink che arrivano.
  • Gli utenti stanno cercando di comunicare con te, ma lo trovano difficile. Sei consapevole del danno che ha la tua azienda se un cliente o potenziale tale non riesce ad entrare in contatto con te?
  • Il sito web nel complesso sembra obsoleto, dando alla tua azienda una impressione di vecchio e obsoleto.
  • L’usabilità è scarsa: gli utenti trovano difficile navigare nel sito web.
  • L’interfaccia utente è confusa e incoerente. Gli utenti continuano a commettere errori.

Quando si pensa ad un nuovo sito o ad un suo restyling, è bene considerare alcuni aspetti tecnici, altri legati al marketing e altri al design.

Cosa puoi fare? O meglio, cosa possiamo fare noi per aiutarti a risolvere questi problemi?

Questi sono alcuni aspetti da considerare:

  1. Obiettivo del sito

Una cosa che chiedo spesso è: cosa vuoi ottenere dal sito? Quando sento dire: “Mi basta un sito vetrina” sto male, molto male. Perdo 10 anni di vita. Ancora c’è chi pensa al sito vetrina? Con tutto quello che si può fare con un sito web pianificando e gestendo coscientemente la presenza online? E sì, c’è ancora chi pensa a questo.

Non serve più il sito vetrina perché con una buona pianificazione, un po’ di strategia e un po’ di competenza e conoscenza si possono ottenere dei risultati più che soddisfacenti. A volte basta poco (a volte no).

Innanzitutto pensiamo per chi è il sito. Non è una descrizione di quello che facciamo e di quello che offriamo. Pensiamo a degli obiettivi: generare contatti? Far conoscere l’azienda? Pensiamo che un sito funziona quando smettiamo di pensare ai nostri prodotti e servizi e iniziamo a pensare con la testa del nostro cliente e/o utente.

Ci sono strumenti che ci possono aiutare a fare questo? Si, tantissimi tra cui: Personas (non sai cosa sono? Inizia dalle dalle mie slide “What’s Personas?” e se non ti basta vieni ad un mio corso su “Come creare le Personas“); oppure possiamo mappare tutto il processo di acquisto, di prenotazione, etc. (a breve un post su questo bellissimo tool, il Customer Journey).

Non dimentichiamoci del wireframe. Il wireframe è la struttura del sito e per me ne è il cuore: senza siamo nell’oblio più totale.

Poi…

  • Sai chi sono i tuoi clienti e come arrivano a te?
  • Hai pianificato l’attività di marketing e di comunicazione per i prossimi mesi?
  • Hai considerato l’esperienza delle persone quando entrano in contatto con la tua azienda?
  • Se non sai rispondere a queste domande o se rispondi pensando che sì, ci ho pensato ed è tutto nella mia testa… Fatti un’altra domanda!
  1. Branding (o Rebranding)

Quando un’azienda fa un rebranding, di solito, una delle prime cose che si fa è pensare ad  un nuovo design del sito web; fare branding o rebranding, dovrebbe essere molto più di pensare ad un nuovo logo o un nuovo sito. Poiché il branding riguarda anche la comunicazione con le persone, è necessario prendere in considerazione anche il tono di voce che si sceglie di utilizzare.

Branding è anche il modo in cui un’azienda vuole essere ritratta, come vuole essere percepita, come vuole posizionarsi nei confronti di competitor e clienti (ad esempio, utile, informale o affidabile), quindi l’ambito di una riprogettazione del sito Web dipende da quanto l’azienda vuole reimmaginarsi.

Indipendentemente dal fatto che tu stia migliorando un marchio esistente o ne crei uno nuovo da zero, ecco cosa devi considerare:

  • Che colori usi? Come ti fanno sentire?
  • Le immagini / le fotografie emozionano le persone? Dicono qualcosa?
  • L’estetica visiva nel suo complesso, soddisfa gli utenti?
  • La pagina di destinazione è accattivante?
  • Il tuo sito emoziona?
  • Le FAQ sono davvero utili?
  • Il tono di voce generale rappresenta qual è il business?
  • Il sito web ha bisogno di funzionalità aggiuntive, come la live chat?
  1. SEO (Search Engine Optimization)

Anche qui se ne potrebbe parlarne per un po’… ma iniziamo da un semplice must:

La SEO è morta? No, si è semplicemente evoluta e diventata tremendamente complessa!

La SEO è molto di più di posizionare una parola chiave su Google. Ormai ogni attività fatta in qualsiasi canale “digital” influenza il posizionamento organico sui motori di ricerca. Bisogna come sempre capire i bisogni e le esigenze delle persone ma in questo caso le cose si fanno più complicate perché di mezzo ci sono Google e company che “filtrano” e tu devi essere un bravo tecnico che deve soddisfare i tuoi utenti (facile a dire ma un po’ difficile da fare).

  1. Design, responsive e usabilità

In breve, i siti Web responsive sono quelli che si adattano virtualmente a qualsiasi dimensione dello schermo, dal cellulare al desktop. Il traffico mobile ha superato il traffico desktop da qualche anno e, “si dice”, Google ha persino iniziato a favorire i siti Web ottimizzati per i dispositivi mobili nei risultati di ricerca. Sebbene la maggior parte dei siti web sia tecnicamente responsive, alcuni di essi non sono ottimizzati.

Dal momento che il 57% degli utenti di Internet dichiara di non consigliare un’azienda con un sito web mobile mal progettato, il design responsive è un enorme affare o un incredibile danno. Dipende dai punti di vista.

Ecco cosa è necessario prendere in considerazione:

  • Hai mai provato a guardare il tuo sito web da cellulare? E da tablet?
  • I pulsanti sono accessibili con pollici o sono fuori portata? Funzionano?
  • Il sito web mobile è semplice?
  • Il sito web si carica velocemente con le connessioni 3G?
  • Nel complesso, come giudichi l’usabilità da cellulare?
  1. Ridisegnare con i dati (Data Driven Design)

Come nel caso del branding, l’esperienza dell’utente deve essere guidata e riprogettata partendo dagli utenti stessi. Gli strumenti di analisi dei siti web come Google Analytics e gli strumenti Heatmap come Hotjar, possono aiutarti a identificare le aree critiche che potrebbero richiedere un restyling o le funzionalità che potrebbero mancare.

Analytics e non solo ti diranno informazioni sui tuoi utenti: quanto tempo stanno spendendo su determinate pagine web, indipendentemente dal fatto che stiano effettivamente convertendo, qual è il flusso di conversione, quale dispositivo hanno usato, da dove provengono, dati demografici, flusso del comportamento; la mole di dati è letteralmente infinita.

Questi dati non solo possono essere utilizzati per misurare il successo di una riprogettazione di un sito Web, ma possono anche dimostrare quali aree del sito Web hanno problemi in termini di usabilità.

Se hai intenzione di fare un restyling del sito web e non sai da dove partire, possiamo iniziare con l’analisi dei dati di Google Analytics. In questo modo possiamo suggerirti cosa non va bene all’interno del sito web, possiamo capire quali aree migliorare, possiamo suggerirti quali prodotti sono maggiormente apprezzati. L’ideale è pianificare una strategia e una tabella di marcia per capire quali sono i risultati da ottenere e quanto tempo ci vuole per completare un sito web.

Se hai un sito Web che non utilizza l’analisi dei dati, il primo passo è installare Google Analytics, uno strumento gratuito che consente un’analisi abbastanza dettagliata (se settata bene). Una volta identificate i dati di interesse, il passaggio successivo nel processo di progettazione è il test di usabilità. Per fare un’analisi veloce ed economica Hotjar è lo strumento ideale: mostra esattamente dove gli utenti fanno clic e puoi persino osservare come si comportano gli utenti sul sito Web con le registrazioni delle sessioni.

Esempio: se con Google Analytics hai identificato pagine web con scarsa conversione, le registrazioni utente di Hotjar ti mostreranno il perché le pagine non convertono, perchè potrai vedere come si comportano i tuoi utenti nel tuo sito web.

Una volta terminata la ricerca, è possibile creare mappe di viaggio del cliente (l’ho detto prima, il Customer Journey). Si tratta di una risorsa piuttosto interessante che può essere condivisa a livello aziendale, informando l’intero team sul ruolo che devono svolgere nel flusso di conversioni al di fuori del sito Web (social media, servizio clienti, ecc.).

RICAPITOLANDO:

Come si crea un buon sito web?

Con un’appropriata analisi, possiamo progettare una User eXperience (esperienza dell’utente) che per risolvere i problemi che incontrano gli utenti e possiamo misurare e monitorare il successo di eventuali modifiche apportate. Un sito web è guidato anche dai dati.

Perché hai bisogno di una riprogettazione del sito web?

Se sono già passati 3 anni da quando hai fatto il sito web forse è giunto il momento di ripensare ad una ri-progettazione. Se il sito web è obsoleto e i tuoi competitor invece lo hanno aggiornato, potrebbero avere un vantaggio competitivo proprio perché hanno migliorato il loro sito web, aumentando le loro conversioni.

Perché hai bisogno di un sito web?

I siti Web vengono utilizzati per fornire informazioni sull’azienda o sui loro prodotti, per offrire un mezzo online in cui i clienti possono parlare con un rappresentante del servizio clienti o, in molti casi, il sito Web è il prodotto stesso (ad esempio un’app o un servizio).

Quanto tempo ci vuole per progettare e costruire un sito web?

Molte fonti affermano che occorrono da 12 a 16 settimane per progettare e costruire un sito Web, in cui dovrebbero essere apportate modifiche a seconda della complessità del progetto.

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Per scrivere quanto sopra mi sono ispirata a questo articolo ma il fatto che non voglio più sentire parlare di “sito vetrina” lì non lo trovi. Il sito fa parte di una strategia ben più ampia e se pianificata può portare a dei risultati.

Vuoi parlarne? scrivi@didardo.com – 045-5116797